Quinto Martini

QUINTO MARTINI - SCRITTI Da: Quinto Martini, Poesie a colori, 2002, Le Lettere

Quinto Martini - Scritti
"Nella mia mente / tutta visiva / muoiono i giorni" (p. 31) confessa Quinto Martini: un invito a riflettere sul rapporto che collega la costruzione dell'immagine all'elaborazione del pensiero. Le immagini dell'arte contemporanea molto spesso rinunciano a quella complessa intelaiatura di rimandi concettuali che già fu di tanta pittura, capace di trasporre nella composizione una lunga tradizione speculativa. Ma questo è possibile in un'epoca in cui esista un pensiero do-minante, dal quale deriva di conseguenza la koinè del linguaggio figurativo. La liceità espressiva della modernità è, in questo senso, solo l'aspetto esteriore di un fenomeno molto più profondo che riguarda il relativismo dilagante dei sistemi di pensiero. La constatazione che il Novecento non ha consegnato alla storia dell'arte una koinè figurativa denuncia una stagione di debolezza del pensiero e ne è in qualche modo il volto. Per metafora, direi che sotto i colori di parte dell'odierna pittura manca la sinopia del pensiero. Va da sé che questo è avvertito da molti pittori come una condizione epocale di cui essi dimostrano di avere piena consapevolezza e che affrontano problematicamente, magari dubitosi di poterlo risolvere, il problema, ma in ogni caso non disposti ad aggirarlo impunemente. E ciò facendo, la loro pittura acquista un valore testimoniale: anche nell'essere il luogo di un pensare frantumato ci consegna appunto questo pensiero, si fa documento d'una situazione storica, incarna una impossibilità. Si giustifica, per autonomia, un'immagine, se non traduce, ossia se non oggettiva, uno stato d'animo, un sentimento? Sospetto di no. Anche se lo stato d'animo non rientra nell'opera dal punto di vista tematico, la paternità del gesto pittorico risiede comunque nello sforzo dell'anima di umanizzare il mondo, di colonizzare la realtà. "Nella mia mente / tutta visiva / muoiono i giorni" confessa Martini, che proprio nella teca di questo autoritratto vocazionale custodisce un segreto (dietro l'icastica fissità dell'immagine si cela la dimensione temporale del viaggio nel pensiero) e, col segreto, la consapevolezza che il viaggio può essere tale quale lo consente il proprio tempo.

Da: Quinto Martini, Poesie a colori, a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi. Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, p. 9.
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Quinto Martini - Poesia Mi piace la pioggia
la nebbia
il vento il giorno
la notte
freddo e gelo
d'inverno
l'arsa calura
d'agosto
il silenzio della neve
le vacche magre e grasse
chi nasce chi muore
gioisco a primavera
amo l'autunno
la fine dell'anno
l'anno che nasce
fiori e spine
lungo il cammino
tutto mi rende più viva
la vita che passa
camminare non stanca
né numeri né date
nella mia mente
tutta visiva
muoiono i giorni
l'immagini restano
a ricordarmi i ricordi
camminare non stanca


Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 30-31.
Quinto Martini - Poesia Settembre, pieno di sole, io vivo
dall'allegro vendemmiatore dimenticato
dalle foglie parato
vivo
grappolo fra verdi-gialli-ramati pampini.
Al mattino sento le foglie bagnate
dalle fresche guazzate.
Dai ciurlatori non visto, parato, protetto
come un clandestino, più volte ricercato,
dalle foglie nascosto
vivo.
Ancora possa restare, nella vigna solitaria
al sole, al freddo e la pioggia d'inverno,
nel silenzio,
nell'aria.
Compagno mi sia il sole di giorno, le stelle
nelle notti lunghe senza sogni
io vivo
abbandonato,
dimenticato, alla vecchia vite attaccato.
I pampini invecchiati cadranno cadranno,
sarò scoperto
e mai trovato
i miei marci chicchi col vento e la pioggia cadranno
sulla terra per concime al nuovo grappolo dorato
dal ciurlatore
non trovato.


Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 54-55.
Quinto Martini - Poesia Arida e muta è la terra
l'erbe risecchite si piegano stridendo
al passare dell'afoso vento del sud.
Il sole sembra senza tramonto
le preghiere delle donne nessuno le ascolta
il prete ha acceso i ceri alla Madonna
sull'altare fatto di pietra
scolpito sta il grande Cristo di fico
scolpito da un rozzo artigiano con l'ascia.

Gli uomini ora stanchi di pregare
bestemmiano Dio perché la pioggia
sull'aridosa campagna non cade.
I vecchi stanchi cercano l'ombra
cani e gatti si sdraiano per terra
e stanno lì come fossero morti.
Pregano di giorno e di notte
la Madonna e San Martino le donne
e la pioggia dal cielo infocato non cade.


Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 68-69.
Quinto Martini - Poesia Volti
pallidi
assonnati
stanchi
occhi
umidi
compassionevoli
sguardi
parole
sommesse
confuse
preghiere
passi
lenti
fioche
parole
umide
lacrime
nausea
mortale.


Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 74-75.
Quinto Martini - Poesia
Cipressi
sentinelle
severe
dalle
facce
nere
nere
lungo
quelle mura
stonacate
screpolate
rovinate
ogni
otto
passi
trovi
cipressi
rinchiusi
dentro
mura
stonacate
sull'imbrunire
fanno
paura
quando
fisso
vorresti
guardare
appariscono
fantasmi
sembrano
morti
vestiti
furon
sepolti
dalla
loro
eterna
dimora
sembrano
domandarti
riconosci
questi
morti
risorti?



Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 78-81.
Quinto Martini - Poesia
Pallide
rose
dalla pianta
strappate
rose profumate
perché
siete state
dalla pianta
strappate
Parlate
rose
profumate
Quella
bella
ragazza
dalle
dita
affusolate
v'ha
colto
rose
profumate
insieme
legate
sole
sole
qui state
tanto
profumo
esalate
pallide
rose
parlate
parlate
ditemi
perchè
v'hanno
dalla
pianta
tagliate
Pallide
rose
rose
profumate
domandate
domandate
perchè
siete state
strappate



Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 64-66.
Quinto Martini - Poesia
tic
tac
tic
batte
l'impassibile
orologio
tic
tac
tic
veloce
l'esistenza
tagliuzza
tic
tac
immobile
nelle
notti
bianche
batte
toc
tic
toc
dando
all'esistenza
lugubre
senso
toc
tic
toc
ascolto
ascolto
nella
notte
eterna
sussurrarsi
strane
parole
tic
tac
l'orologio
nella
notte
senza
fine
solo
sento
tic
tac
tic
tac



Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 88-91.
Quinto Martini - Poesia Il cane legato alla colonna
si fece lupo
e il suo lungo foriero lamento
lacerò la notte.
Pregavano attorno al letto le donne,
la bestia ululava
più lento più forte. All'alba fredda
s'accucciò e tacque.
Col pollice il prete sulla fronte del vecchio
fece una croce.


Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 124-125.
Quinto Martini - Poesia I cavalli cavalcano i cavalli
tu solitaria bionda centaura
sull'onde verdi del vento
rapite dall'acque del fiume
sulla spiaggia assolata galoppi
ardi quando la ricamata onda
le tue agili zampe lambisce
la tua ombra danza sulla sabbia
danzando s'allunga s'annulla al tramonto
se le mille colorate conchiglie del mare
ti portano suoni parole fermati ascolta


Da: Quinto Martini, Poesie a colori,
a cura di Sauro Albisani e Teresa Bigazzi.
Edizioni Le Lettere, Firenze, 2002, pp. 130-131.
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